“La piazza che non c’è” deve poter essere non soltanto il frutto di una condivisione di idee, ma anche di responsabilità. Per questo motivo è necessario creare un accordo con i residenti e in particolare con le associazioni che a vario titolo potranno beneficiare della vicinanza di quest’area, affinché, per il bene di tutti, ciascuno faccia la propria parte.

Ogni iniziativa proposta dovrà essere condivisa, aperta, inclusiva e partecipativa e dovrà essere coordinata con tutte le altre. Sarà dunque necessario prevedere incontri periodici tra tutti i soggetti coinvolti per definire un piano dei bisogni e delle attività e anche per raccogliere possibili segnalazioni di criticità e porvi immediato rimedio. Verrà istituito una sorta di comitato di quartiere che avrà il compito di presidiare e di segnalare all’amministrazione comunale eventuali altre necessità.

I momenti di confronto potranno essere allargati anche ai partner del progetto, come l’istituto comprensivo di Villafalletto, per proporre attività e laboratori che potranno essere condotti negli spazi recuperati per la creazione di allestimenti e arredi urbani fissi e temporanei.